Con il vertice di Rio de Janeiro del 1994 si definisce lo strumento di Agenda 21 come l’ambito in cui definire le politiche ed i progetti per migliorare le condizioni dell’ambiente, in particolare agendo sulle modalità di produzione e di presenza dell’uomo.
“…Uno sviluppo sostenibile esige che siano soddisfatti i bisogni primari di tutti e che sia estesa a tutti la possibilità di dare realtà alle proprie aspirazioni per una vita migliore. In sostanza, lo sviluppo sostenibile è un processo di cambiamento nel quale lo sfruttamento delle risorse, l’andamento degli investimenti, l’orientamento dello sviluppo tecnologico ed i mutamenti istituzionali sono in reciproca armonia ed incrementano il potenziale attuale e futuro di soddisfazione dei bisogni e delle aspirazioni umane…”
L’Agenda sottoscritta dai 170 governi nazionali contiene le strategie di adozione da applicare nei paesi sottoscrittori, così da indirizzare lo sviluppo umano del 21° secolo secondo i principi della sostenibilità.
Ecco i principali contenuti:
- Dichiarazione di principio: Le Città europee per un modello urbano sostenibile: si sottolinea la necessità di perseguire la Giustizia sociale, l’equità economica, la sostenibilità ambientale anche a scala locale.
- La Campagna delle città europee sostenibili: si invita ad essere parte attiva nella promozione della rete europea.
- L’impegno nel processo di attuazione dell’Agenda 21 a livello locale: piani locali d’azione per un modello urbano sostenibile, in cui si definisce come fondante la partecipazione delle comunità locali alla definizione e promozione delle iniziative.
Negli anni gli obiettivi dell’Ag21 sono stati diversamente declinati: i più recenti orientamenti sono quelli approvati nel 2015 dalle Nazioni Unite e contenuti nell’Agenda20130 che identifica 17 obiettivi prioritari e svariati traguardi da raggiungere per garantire all’umanità un futuro desiderabile.
